La Russia schiera migliaia di mercenari per la campagna del Donbass

2022-08-13 02:00:42 By : Mr. Jacky Lai

Per l'offensiva in Donbass la Russia ha schierato tra diecimila e ventimila mercenari provenienti da Siria, Libia e non solo. Ma sarebbero stati mandati sul campo come semplice fanteria senza equipaggiamento pesante né veicoli corazzati. Lo riferisce il Guardian citando un funzionario europeo.

Ai siriani sarebbero stati offerti stupendi mensili tra i 600 e i 3000 dollari, a seconda del grado e dell'esperienza. Secondo l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria da metà marzo a oggi circa 40mila mercenari siriani si sono arruolati con le forze russe.  Di questi 22mila sono stati arruolati tramite gli emissari militari russi in Siria mentre altri 18mila tramite la società privata Wagner Group. Per gli arrivi dalla Libia,  invece, secondo fonti dell'intelligence ucraina, il Cremlino avrebbe stretto un accordo con il signore della guerra Khalifa Haftar. 

Di reclutamenti da “Siria, Afghanistan e Cecenia” ha parlato oggi anche un portavoce del ministero della Difesa ucraino, Oleksandr Motuzianyka, che ha riferito anche di tentativi di mobilitare le persone che vivono nei territori occupati delle regioni di Donetsk e Lugansk.

Mosca, secondo stime occidentali, disporrebbe ancora di circa tre quarti dei soldati e dei mezzi con cui ha iniziato l'invasione a febbraio, e avrebbe quattro obiettivi in questa seconda fase della sua guerra in Ucraina, riferisce il funzionario europeo: catturare il Donbass, assicurare un ponte di terra verso la Crimea per il quale la città assediata di Mariupol è cruciale, conquistare la regione di Kherson per garantire l'approvvigionamento idrico alla Crimea stessa e prendere ulteriore territorio da usare come cuscinetto o merce di scambio nei negoziati. Ma l'esito non sarebbe scontato:  “L'esercito russo è molto dipendente dalle ferrovie, che sono state colpite molte volte dagli ucraini”, prosegue la fonte del Guardian, secondo la quale inoltre il morale dei militari russi sarebbe a terra: “A loro non piace questa guerra perché non vogliono uccidere persone che parlano russo. Hanno perso molti commilitoni nel Nord e hanno perso il Moskva”. Infine, la Russia continua a non avere il controllo dei cieli, né sopra il Donbass né sul resto dell'Ucraina. “La capacità russa di avanzare  continua a essere minata dalle difficoltà ambientali, logistiche e tecniche con cui hanno dovuto fare i conti finora, e dalla resilienza di forze armate ucraine molto motivate”, ha scritto oggi il ministero della Difesa nel suo ultimo aggiornamento in rete.

Intanto le forze ucraine continuano a ricevere nuove armi. Sette aerei carichi di attrezzature, parte della tranche da 800 milioni di dollari approvata la scorsa settimana, inizieranno ad arrivare nelle prossime 24 ore dagli Stati Uniti, che starebbero studiando un nuovo pacchetto di portata analoga. Secondo “fonti informate” citata dal New York Times si tratterebbe di  “obici, sistemi antiaerei, missili antinave, droni armati, camion blindati, veicoli per il trasporto di personale e persino carri armati”. Tuttavia, sottolinea il quotidiano newyorkese, "la strategia comporta un rischio notevole: inimicarsi la Russia tanto da innescare un conflitto internazionale più ampio". Mosca, ricorda il giornale, ha nei giorni scorsi avvertito di "conseguenze imprevedibili" se continueranno le forniture all'Ucraina "degli armamenti più sensibili", ma a Washington queste minacce sono considerate come una conferma dell'efficacia degli aiuti militari a Kiev.