Sfide e strategie di Skf Industrie per il 2020 - Industria Italiana

2021-12-13 12:21:28 By : Ms. Ruby Liu

«Guardiamo al 2020 con molta attenzione. Ci aspettiamo i primi due trimestri complessi e la ripresa soprattutto nella seconda metà dell'anno». Ezio Miglietta, amministratore delegato di Skf Industrie, la filiale italiana della multinazionale svedese (74 miliardi di euro di fatturato, 46mila dipendenti) leader mondiale nelle tecnologie, tra cuscinetti volventi, tenute e sistemi di lubrificazione, fa un bilancio del suo gruppo, inserito nel ecosistema nazionale con 15 stabilimenti, che impiegano una forza lavoro di 3.615 unità. Skf Industries è una delle principali realtà produttive del nostro Paese, frutto dell'acquisizione e successiva trasformazione di Riv, storica azienda, fondata nel 1906 (lo stesso anno della Skf), da decenni orbitante quasi esclusivamente nella galassia Fiat, acquisita da Skf nel 1965 (fino al 1988 si chiamava Riv-Skf).

“Siamo un'azienda solida e finanziariamente rafforzata con un debito ridotto e un flusso di cassa positivo. Per questo osserviamo con calma il rallentamento registrato nel 2019». Skf Industrie ha infatti chiuso il 2019 con ricavi a 1.131 milioni di euro, segnando un calo del 3% rispetto all'anno precedente (1.168 milioni). Anche il risultato operativo, pur rimanendo molto buono, è leggermente diminuito, passando da 107,8 milioni a 96,7. Gli investimenti, invece, sono passati da 24 a 36 milioni, anche a seguito dell'acquisizione di Kami e Csmp, due fornitori nati da precedenti scissioni della stessa SKF. Per Miglietta la causa è un calo della domanda in linea con l'Europa e con le debolezze del mercato globale. Il settore automobilistico e industriale sono i più colpiti. Fortunatamente il buon andamento del settore aerospaziale ha ridotto l'impatto, provocando solo il leggero arretramento appena descritto.

Uno scenario simile era già stato tracciato dalla capogruppo, quando, nella sua relazione di fine anno, Alrik Danielson, presidente e amministratore delegato del gruppo, ha sottolineato che "il primo semestre dell'anno è stato caratterizzato da una domanda stabile, mentre il restante di questi sono diminuiti, a fronte del quale abbiamo mantenuto un ottimo risultato operativo.La costante attenzione alla riduzione dei costi ha più che compensato l'inflazione e ci ha permesso di continuare ad ottenere risultati consistenti e di investire nei nostri stabilimenti e in ricerca e sviluppo».

Le sfide dell'automotive e dell'aerospazio

Le difficoltà dell'auto hanno causato shock in gran parte dell'industria manifatturiera ea livello internazionale. L'inasprimento del mercato finale ha provocato un effetto domino lungo l'intera filiera. La stessa Skf è stata colpita dal problema, in particolare da un calo della produzione di componenti e di quella delle macchine utensili. «Soprattutto per quest'ultimo abbiamo registrato anche perdite a doppia cifra», spiega il numero uno della consociata italiana. «Ci ​​aspettiamo però una ripresa con la seconda metà dell'anno. Anzi, siamo già pronti per vincere altre scommesse con il lancio di nuovi progetti».

Le novità introdotte nei motori ibridi ed elettrici rappresentano le nuove frontiere in cui Skf intende confermare la propria leadership. Proprio l'anno dopo che la multinazionale ha celebrato il 100° anniversario del cuscinetto orientabile a rulli, inventato a Göteborg dall'ingegnere Arvid Palmgren nel 1919 per completare la gamma dei cuscinetti orientabili a sfere, lo stesso prodotto può essere oggetto di ulteriore slancio. innovativo. Stessa sorte potrebbe capitare alle gabbie che lo contengono.

Il motore ibrido richiede modifiche tecniche a livello di cambio. La velocità di rotazione dell'albero è maggiore rispetto al cambio dei motori tradizionali. Questo è un problema che richiede un nuovo design e ulteriori investimenti. Nell'elettrico, a sua volta, la corrente parassita che potrebbe generarsi colpirebbe direttamente i cuscinetti. "In entrambi i casi - commenta Miglietta - servono soluzioni preventive che ci permettano di continuare ad essere competitivi".

Il settore aerospaziale, invece, è molto più solido. "In questo caso il nostro problema è produrre e consegnare in tempo", dice Miglietta senza nascondere la sua soddisfazione. L'intero settore è in crescita e offre prospettive ancora migliori per il futuro. Ciò richiederà ulteriori investimenti per aumentare la capacità produttiva.

Un ultimo cenno merita di essere rivolto al settore ferroviario. Uno dei tre stabilimenti di Villar Perosa è specializzato nella produzione di cuscinetti ad hoc per questo settore. Tuttavia, le frontiere del trasporto ferroviario sono ancora futuristiche. Si parla di hyperloop, ma a livello sperimentale e solo in determinati contesti. Per Miglietta, dunque, tutto è possibile: «La nostra tecnologia potrebbe essere utile anche a quel progetto».

In Italia lo Skf punta al Sud

Per capire le ambizioni che la Skf Industrie ha nel nostro Paese, dobbiamo andare a Göteborg. La fabbrica che fu la culla alla nascita del gruppo nel 1907 è ancora oggi, come la definisce l'amministratore delegato italiano, «l'icona del nostro modo di lavorare. Rigenerato all'insegna dell'automazione, l'impianto garantisce flessibilità produttiva, efficienza e competitività».

L'azienda intende seguire questa stessa strada nell'operazione di rilancio dello stabilimento di Bari. Il piano, varato nel 2019, durerà fino al 2021 e per il quale sono stati stanziati 15 milioni di investimenti, è caratterizzato da un alto contenuto tecnologico, in termini di automazione, digitalizzazione ed efficienza energetica. Da qui l'introduzione di un rigeneratore, per ridurre i costi fissi. "Dobbiamo fare i conti con una concorrenza sempre più aggressiva". Stessa attenzione dedica la Skf Industrie agli altri quattordici stabilimenti operativi in ​​Italia, situati tra Piemonte (Airasca, Frossasco, Pianezza, Villanova d'Asti e Villar Perosa), Lombardia (Cocquio-Trevisago, Gazzada Schianno e Poggio Rusco), Toscana (Massa ) e Lazio (Cassino).

I progetti 4.0 di Airasca e Moncalieri

Andando ancora più nello specifico, il sito di Airasca - specializzato nella produzione di cuscinetti per mozzi ruota, cuscinetti sterzo e cambio e prodotti per applicazioni drive by wire, ma anche componenti stampati di precisione per il settore automobilistico e industriale - è sia la sede del gruppo in Italia che il più grande stabilimento SKF in Europa per la produzione di cuscinetti per mozzi ruota. Qui ha sede anche il nuovo Life Test Center, che permette di effettuare test sui cuscinetti per ottenere informazioni comportamentali attraverso il monitoraggio e la raccolta dati. Nel 2019 è stato inoltre completato il processo di innovazione del polo logistico che vi ha sede. Nel magazzino automatizzato sono stati installati 8 nuovi trasloelevatori e una nuova area di preparazione spedizioni altamente automatizzata, che prevede il prelievo delle merci con il sistema Goods to Man (G2M, goods to man). Un salto di qualità che, secondo l'azienda, ha migliorato produttività, efficienza e sicurezza.

Sempre in Piemonte, a Moncalieri, ha sede il nuovo Centro Diagnostico Remoto, che permette di monitorare a distanza le prestazioni delle macchine rotanti. Ed è con Politecnico e Università di Torino che Skf è diventata una delle aziende partner del Competence Industry Manufacturing 4.0 (Cim 4.0), il progetto volto a facilitare l'accesso alle competenze tecnologiche di nuova generazione in ottica Industry 4.0. Cim 4.0 fa parte della nuova filosofia commerciale di Skf, denominata Rep (Rotating Equipment Performance), il cui obiettivo è superare la logica del miglior prezzo, sostituito o accompagnato da un approccio commerciale basato sulla vendita delle prestazioni. "Grazie agli anni maturati nello sviluppo di componenti ad alto contenuto tecnologico e di qualità - sottolinea Miglietta - all'esperienza in molteplici settori applicativi e agli investimenti effettuati nel campo del condition monitoring, oggi possiamo mettere a disposizione del cliente le nostre competenze per aiutarlo a massimizzare le prestazioni delle sue macchine e a garantire un funzionamento lineare”. Sempre a Cassino, il progetto pilota Digital 2win the site ha posto le basi per il completamento della digitalizzazione dell'intera officina definendo gli standard da esportare negli altri stabilimenti del Gruppo. Il progetto mira ad aumentare la competitività e la redditività attraverso la gestione del processo produttivo da remoto, l'Internet of Things, l'integrazione delle interfacce-operatore con i sistemi di pianificazione e tracciabilità e l'autonomia nell'impostazione delle linee integrate.

«È politica dell'azienda mantenere un dialogo costante con le parti sociali. Questo ci ha permesso di ottenere buoni e innovativi risultati", spiegano in Skf, "Ma è anche tradizione dare poca risonanza al tema".

Visto il recente accordo sull'estensione del contratto collettivo di lavoro al 2020, l'azienda ha voluto per una volta interrompere questa tradizione. L'accordo - firmato sei anni fa a maggioranza sindacale e oggi approvato all'unanimità - prevede la deroga alla parte economica del CCNL metalmeccanici, con l'introduzione di un meccanismo variabile legato alla redditività dell'impresa in Italia e alla produttività delle singole unità produttive.

La soddisfazione espressa sia dall'azienda che dalle organizzazioni sindacali poggia sulle caratteristiche innovative dello strumento introdotto, che implica importanti azioni sul welfare, sulla formazione e sul fronte salariale.

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