Colt Anaconda: il più grande dei serpenti... - Arms and Shooting

2021-11-16 16:32:52 By : Ms. Murphy Chan

Dopo il King cobra e il Python, Colt riporta in vita a grande richiesta anche l'Anaconda, camerata per il potente .44 magnum: telaio ridisegnato rispetto alla serie anni '90, due lunghezze di canna, è molto elegante, ben bilanciato e preciso

Colt continua l'operazione di rilancio della sua famosa gamma di revolver per tiro sportivo e autodifesa. Nel 2019 è stata la volta del cobra reale, seguito nel 2020 dal mitico Python (Armi e Tiro, aprile 2021); all'inizio del 2021 è stata invece la volta del più massiccio e potente dei revolver della produzione classica dell'azienda pony, l'Anaconda in .44 magnum, letteralmente portato in vita dal successo popolare del pubblico di appassionati nordamericani.

Ancora più robusta, ancora più elegante, la Colt ha avuto l'enorme demerito di entrare nel mercato dei revolver da caccia e da tiro sportivo in .44 magnum con un enorme ritardo rispetto alle aziende concorrenti. Fu, infatti, solo nel 1990 che si decise di commercializzare l'Anaconda, il primo revolver camerato in questo calibro e dotato di un telaio appositamente progettato, il modello MM. Ciò nonostante, l'arma divenne rapidamente un classico, competendo per il mercato con Ruger e Smith & Wesson che già da decenni avevano armi da fuoco di questo calibro nel loro catalogo. Con il 2021 l'arma torna in produzione e, dopo averla vista e toccata in prima persona, grazie alla collaborazione dell'importatore europeo Bignami, possiamo dire che è tornata ancora più bella e anche più forte di prima.

Il telaio è stato infatti completamente ridisegnato rispetto alla serie originale: se quest'ultimo, infatti, poteva essere assimilato ad un King cobra allargato (e dotato di bindella ventilata), l'Anaconda 2021 può essere assimilato più direttamente al Python, sempre ovviamente ingrandito nelle dimensioni. La differenza sostanziale, dal punto di vista esterno, sta nella curvatura dell'impugnatura, che risulta più chiusa e più raccordata, conferendo una portata del grilletto inferiore rispetto all'Anaconda originale ma anche un'evidente maggiore eleganza estetica. Un'altra novità rispetto alla serie precedente, fermo restando l'utilizzo dell'acciaio inox, è l'utilizzo di un manico in gomma monoblocco di Hogue, dove nella produzione originale dell'Anaconda veniva proposto anche il manico in legno.

Anche la meccanica è stata rivista, adottando quella della Colt Python, nella sua variante industrializzata proposta nell'edizione 2020: la molla a "V" della tradizione Colt Python è stata sostituita da una molla a "U" concettualmente simile, il cui braccio superiore fornisce la spinta al cane mentre il braccio inferiore è responsabile del ritorno del grilletto, tramite una leva di ritorno. Nell'Anaconda originale (come nel King cobra), invece, la spinta del cane era fornita da una molla elicoidale sul guidamolla, mentre il ritorno del grilletto era assolto da una molla a filo. Quindi c'erano due molle distinte, invece di una "V". L'adozione della meccanica Colt Python mira ad affinare ulteriormente la fluidità dello scatto. Quest'ultimo è in Singola e Doppia azione, infulcrato al grilletto è presente una transfer bar (presente anche sull'Anaconda originale) che trasmette l'impatto del cane al percussore fissato al fusto, solo quando il grilletto stesso è completamente premuto . Diversamente, la leva si abbassa e il cane si appoggia al telaio grazie alla sua estremità superiore sporgente, senza poter colpire il percussore. Il tamburo, con una capacità di 6 cartucce, ha un diametro esterno di 44,5 mm, ruota in senso orario ed è bloccato nel telaio dal classico robusto perno che si innesta nel foro al centro della stella di espulsione. Lo sblocco, come da secolare tradizione Colt, avviene arretrando il nottolino posto sul lato sinistro del telaio (più precisamente sopra la cartella removibile). In conseguenza del rinculo, quindi, per inerzia il nottolino (ed il relativo perno di bloccaggio) tendono ad avanzare rispetto all'arma, rafforzando ulteriormente il bloccaggio. La stella di espulsione del guscio nell'edizione 2021 ha una curiosa sezione triangolare, probabilmente in accordo con le esigenze di produzione industriale. La protesi di rotazione è ben fatta. L'asta di espulsione della cartuccia, che sporge dalla parte anteriore del giogo, è completamente protetta dalla vistosa carenatura sottocanna, che arriva fino alla volata. L'Anaconda originale aveva tre lunghezze di canna, pari a 4, 6 e 8 pollici, l'edizione 2021 propone (almeno per il momento) le lunghezze di 6 e 8 pollici, quest'ultima variante del campione in prova. A tal proposito va ricordato che entrambe le versioni sono state classificate come sportive dal Banco Prova Nazionale.

Mirino e grilletto Le mire sono decisamente moderne: il mirino è a lama, brunito, con referenza rettangolare in polimero arancione. Il mirino è fissato tramite un tassello anteriore e può essere rimosso e sostituito, dove nell'Anaconda originale era fissato con due perni trasversali. La tacca di mira è incernierata all'estremità posteriore del cinturino superiore, anch'essa brunita e regolabile micrometricamente in altezza e deriva, il foglietto ad “U” è privo di riferimenti bianchi o colorati per la collimazione istintiva con il mirino. Sulla parte superiore del telaio sono inoltre presenti fori filettati, protetti da apposite viti, che consentono l'installazione di vetrini ottici a lunga focale.

Il colpo in doppia azione era di circa 5.500 grammi, mentre il colpo singolo era compreso tra 1.500 e 2.000 grammi, pesi non trascurabili ma, d'altro canto, caratterizzati da una fluidità e pulizia del colpo semplicemente fantastiche.

La nostra prova Per la prova di fuoco abbiamo trovato due classiche cariche per il calibro, rappresentate dalle cartucce Magtech e Fiocchi, entrambe con proiettili a punta piatta semicamiciati a punta morbida del peso di 240 grani.

Il revolver è molto massiccio, il peso si avvicina ai 1.700 grammi con canna da 8 pollici, l'assetto è comunque molto equilibrato e non eccessivamente appruato. Tutto quell'acciaio nella parte anteriore dell'arma, ovviamente, contribuisce in modo significativo a contenere la rilevazione dei colpi. Il telaio è splendidamente massiccio, il cinturino superiore, ovvero la porzione diritta sopra il tamburo, ha uno spessore di 6,7 mm, una vera sicurezza anche in caso di ricariche molto pepate.

L'apertura del tamburo non presenta alcun problema, l'arretramento del nottolino di sgancio è dolce e senza indurirsi a metà corsa. Il giogo ruota come se fosse su cuscinetti a sfera. Anche l'asta di espulsione delle valigie è molto fluida, ha un'escursione che abbiamo misurato in 24 mm, inferiore alla lunghezza totale delle valigie ma sufficiente per estrarne la maggior parte. Se l'azione è abbastanza ferma, tenendo il revolver inclinato verso l'alto, i bossoli vengono effettivamente espulsi. Con le munizioni Magtech abbiamo riscontrato un'assoluta fluidità di espulsione dei proiettili, il Fiocchi ha invece registrato una leggera durezza nella fase iniziale, a cui è infatti corrisposto un rinculo più secco e una fiammata maggiore, indice di prestazioni più vivaci. rispetto ai brasiliani, tutto questo nonostante i dati dichiarati dalle società concedano un leggero vantaggio a queste ultime (ma rispetto ai dati nel tubo manometrico la realtà è spesso diversa e talvolta sorprendente).

Dal punto di vista della precisione intrinseca, l'arma ha mostrato notevoli potenzialità, con raggruppamenti estremamente appaganti a 25 metri. Il tiro è molto fluido, tuttavia è necessario adottare un allenamento specifico per arrivare anche al sesto colpo senza tremori o incertezze, in virtù dell'elevato peso dell'arma stessa. Le reazioni allo sparo sono da vera arma "magnum", ma allo stesso tempo non sono punitive alla mano o al polso ed è possibile divertirsi con sessioni prolungate. Ottimo, come sempre, il profilo anatomico del manico unico Hogue, così come la sua trama avvincente che, nel caldo di luglio, mantiene una presa salda anche con le mani sudate.

Conclusioni Il più potente dei revolver Colt è tornato ed è tornato alla grande: l'aggiornamento della meccanica è infatti un ritorno al passato e alla qualità e fluidità del tiro, sia all'ergonomia che, perché no, anche esso. l'estetica, che è molto più armoniosa, senza quel netto stacco del manico che caratterizzava l'Anaconda originale (ma che a qualcuno di certo potrebbe piacere, non c'è dubbio).

Qualitativamente l'arma è un prodotto industriale, ma un prodotto industriale ben rifinito: la finitura semilucida di fusto e canna non presenta discontinuità o imperfezioni e la meccanica va via come un violino, senza alcun tipo di inceppamento. Anche la cartella laterale, fissata tramite due viti e giunti, è ben collegata al telaio, senza imprecisioni. Si tratta davvero di un "grande" revolver, in tutti i sensi, che troverà sicuramente posto nel cuore e nell'armadio blindato di tanti appassionati locali.

La prova completa su Armi e Tiro di Settembre 2021

Dettagli tecnici Produttore: Colt, colt.com Distributore: Bignami spa, via Lahn 1, 39040 Ora (Bz), tel. 0471.80.30.00, bignami.it Modello: Anaconda Tipo: revolver Calibro: .44 magnum Alimentazione: tamburo oscillante Numero di colpi: 6 Lunghezza canna: 203 mm (8 "), disponibile anche 152 mm (6") Lunghezza totale: 375 mm Istantanea: Singola e Doppia azione Percussioni: martello esterno, percussore del grano rientrato nella canna Sicuro: barra di trasferimento; con il tamburo aperto il cane è bloccato, con il cane armato è impossibile aprire il tamburo Mire: mirino a lama sostituibile con inserto colorato; tacca di mira regolabile in altezza e deriva; fori filettati sul cinturino superiore per l'installazione dell'ottica Materiali: acciaio inossidabile, guancette in gomma Finiture: satinate Peso: 1.670 g Qualifica: arma sportiva (anche 6 pollici) Prezzo: 2.496 euro, IVA inclusa

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