Quanto deve aspettare l’Ucraina per entrare nell’Ue

2022-06-24 21:03:29 By : Mr. Jacky LIU

Nonostante l’urgenza del momento, l’Ucraina dovrà attendere ancora un po’ per riuscire ad entrare nell’Unione Europea.

La scorsa settimana l’Ue ha accettato di concedere all’Ucraina lo status di Paese candidato all’adesione, con grande soddisfazione del presidente Volodymyr Zelensky ed esultanza di buona parte degli esponenti dei Paesi membri. Una decisione che, però, porterà a conseguenze concrete solo nei prossimi anni: si prevede, infatti, che l’Ucraina debba attenderne circa cinque anni prima di poter essere accettata nell’Ue.

«L’Ucraina potrebbe diventare membro Ue non prima del 2029» ma i negoziati potrebbero iniziare già nel 2023. «Prima di allora sarà improbabile a causa dell’enorme quantità di legislazione che deve essere approvata e attuata. Dobbiamo vivere secondo le leggi europee» ha affermato Natalia Forsyuk, direttore generale dell’Ufficio governativo per il coordinamento dell’integrazione europea ed euro-atlantica, come riportato dall’agenzia Unian.

Le procedure negoziali per l’adesione potrebbero però iniziare già il prossimo anno e «lo status di candidato consolida giuridicamente la prospettiva europea e apre l’accesso ai Fondi strutturali. Solo i paesi candidati hanno accesso a questi fondi, il denaro viene fornito a condizioni preferenziali», aggiunge Forsyuk sottolineando che lo status di candidato rafforzerà la posizione dell’Ucraina nei colloqui di pace.

Per ora, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non pare preoccupato dal periodo di attesa che dovrà affrontare, ma sembra anzi estremamente soddisfatto dalla concessione dell’Ue.

«È ufficialmente riconosciuto: l’Ucraina non è un ponte, un cuscinetto tra Occidente e Russia o tra Europa e Asia, non è una sfera di influenza, una zona “grigia”, un territorio di transito. Non è il confine tra orchi ed elfi. L’Ucraina è un futuro partner alla pari per almeno 27 paesi dell’Unione europea». Così su Telegram Zelensky festeggia la concessione da parte del Consiglio europeo dello status di candidato.

«Lo status di candidato – sottolinea Zelensky in un video pubblicato sui social – è un nuovo libro nella storia dell’integrazione europea dell’Ucraina» che rappresenta «un riconoscimento dei risultati conseguiti nella formazione di una società europea democratica matura. Questo è un messaggio politico potente» e «un’elevata valutazione delle trasformazioni del mercato, grazie alla quale ci siamo integrati nell’economia dell’Ue nei settori dell’energia, della sfera digitale, delle dogane e di altri settori chiave. Si tratta dell’accesso a nuovi programmi di sostegno finanziario dell’Ue, investimenti, progetti, posti di lavoro, sostegno alla ricostruzione postbellica».

«L’Ucraina – prosegue il presidente – non è un Paese del terzo mondo. Da oggi l’Ucraina potrà unirsi ai lavori di alcuni organismi e ai nuovi programmi dell’Ue, il cui accesso è limitato ai paesi terzi. Oggi ci siamo liberati di questa definizione umiliante». Infine, la precisazione da parte di Zelensky: «L’Ucraina non cerca di unirsi, ma di tornare nella famiglia europea. Abbiamo scelto la strada che abbiamo combattuto durante la Rivoluzione sul Granito, la Rivoluzione arancione e la Rivoluzione della Dignità».

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