Wimbledon: Alcaraz distrugge Otte, sulla sua strada ora c'è Sinner

2022-07-15 20:41:08 By : Ms. Tina Lee

[5] C. Alcaraz v [32] O. Otte 6-3 6-1 6-2 (da Londra, il nostro inviato)

A finire la partita con le “ossa rotte” alla fine è stato proprio… Oscar Otte, il cui nome ha una sinistra assonanza con l’espressione ortopedica di cui sopra, e che si pensava potesse dare qualche grattacapo a Carlos Alcaraz con il suo stile di gioco abbastanza atipico e particolarmente adatto ai manti erbosi. Invece in soli 98 minuti il teenager spagnolo è riuscito ad archiviare la pratica terzo turno con un piglio quasi da veterano dei prati, aiutato dalla sua straordinaria capacità di spinta e dalla propensione offensiva dei suoi colpi che lo fanno proiettare all’attacco quasi senza sforzo.

Davvero troppo leggero Otte per impensierire Alcaraz, incapace di poter contare su un colpo che potesse portargli punti facili e impostare il punto su schemi a lui più congeniali e più favorevoli.

IL MATCH – Non si sa se uno dei due giocatori avesse una prenotazione per cena da qualche parte a Londra in questo venerdì sera, ma il ritmo impostato dai due all’inizio della partita è stato forsennato: i primi otto punti sono andati tutti a favore di Alcaraz, che con un paio di vincenti dalla parte sinistra di Otte si è subito costruito un cuscinetto di vantaggio dopo nemmeno cinque minuti di gioco. Lo spagnolo è abbastanza chiaramente più potente del suo avversario, e quando ha le aperture per affondare riesce sempre a far male. Ancora prima che l’orologio segnasse la mezz’ora, Otte si è trovato per la seconda volta nel set sotto 0-40, consegnando poi il parziale ad Alcaraz con un diritto tirato nelle immediate vicinanze dei teloni di fondocampo.

Secondo set iniziato con un gesto molto signorile dello spagnolo: una chiamata errata del giudice di linea, subito corretta dal giudice di sedia Layani, aveva privato Otte di un punto ottenuto con un passante fuori dal paletto della rete; Alcaraz ha rinunciato alla ripetizione del punto concedendo il ‘quindici’ al suo avversario e guadagnandosi un meritato applauso dal pubblico del centrale. Il confronto di stili tra Otte votato al serve and volley e Alcaraz energico contrattaccante aiutava lo spettacolo, molto più del punteggio. Con un game esemplare (aiutato anche dal doppio fallo finale di Otte) l’iberico strappava subito la battuta grazie a un rapido riassunto del suo campionario: pallonetti vincenti, passanti in recupero giocati con la palla dietro le anche, risposte nelle stringhe delle scarpe, insomma tutto ciò che serve per giocare bene su erba da fondocampo. Carlitos (come una buona parte degli spettatori lo chiamavano dalle tribune) si involava sul 5-0 per poi chiudere 6-1 per il due set a zero dopo appena 65 minuti di gioco.

Senza la pressione del punteggio e con la palla dell’avversario che arrivava sempre all’altezza giusta per poter colpire a tutto vapore, Alcaraz iniziava a dilagare nel terzo set, aiutato anche da Otte che, sentendosi costretto a forzare la seconda più del dovuto per non essere aggredito, commetteva diversi doppi falli. Il tedesco si salvava dallo 0-3 pesante con grande coraggio e un pizzico di incoscienza alla battuta, ma la direzione del match non cambiava. C’era tempo per far ricomparire la palla corta nel repertorio di “Carlitos”, colpo un po’ dimenticato nel ritmo forsennato dei punti nei primi due set, ma il match era già segnato da tempo.

Agli ottavi di finale ci sarà lo scontro tra i due giocatori meglio classificati tra quelli nati dopo il 2001, ovvero Carlos Alcaraz e Jannik Sinner. È stato Alcaraz a vincere l’unico precedente scontro diretto, lo scorso autunno nella Accorhotels Arena di Parigi in occasione dell’ultimo Masters 1000 della stagione, il Rolex Paris Masters. In quella partita, giocata sul cemento indoor, Alcaraz vinse in due set molto equilibrati (7-6, 7-5), e quindi ci sarà l’occasione per Sinner di prendersi la rivincita e raggiungere il suo primo quarto di finale a Wimbledon.

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Belinda sbaglia troppo e Petra ritrova la semi che mancava da Roma 2021. Danilovic mette fine al sogno di Waltert e affronterà Potapova

Il programma dei quarti di finale del Ladies Open di Losanna si è aperto con il match tra la tedesca Jule Niemeier e la russa Anastiasia Potapova, ed è stata proprio quest’ultima a centrare la vittoria. La n.79 del mondo ha vinto agevolmente 6-4 6-2 in un’ora e mezza contro la n.109; Potapova ha perso un solo turno di servizio, brekkando l’avversaria ben quattro volte (due per set). Per lei, classe 2001, si tratta della settima semifinale WTA in carriera e andrà a caccia della quarta finale. Ad opporsi sul suo cammino ora ci sarà Olga Danilovic, che con grande dispiacere del pubblico di casa, ha eliminato la svizzera Simona Waltert.

Danilovic ha vinto su Waltert un match maratona 6-4 4-6 7-6(5), senza annullare match point ma risalendo nel terzo set da uno svantaggio di 2-5. La n.154 del mondo e wild card del torneo avrà sicuramente tanti rimpianti per l’occasione svanita, in quella che era la sua terza apparizione in carriera in un evento WTA (tutte avvenuto nel 250 di Losanna). Danilovic invece, serba n.124 del mondo, è alla seconda vittoria consecutiva al terzo set, e batté Potapova nella finale tra teenager di Mosca 2018, il loro ultimo precedente.

Nella parte bassa del tabellone, la n. 85 WTA Petra Martic elimina la beniamina di casa Belinda Bencic con il punteggio di 6-3 7-6(2). Tutto regolare fino all’ottavo gioco, quando tre errori svizzeri offrono a Martic la doppia opportunità di break. Bencic sta mettendo più del 70% di prime, ma ora la manda lunga e sbatte a terra la racchetta (di taglio, riprendendola al volo). Il segno di nervosismo non la distrae, anzi è Petra che sbaglia la ribattuta. Non fallisce però da sinistra, piazzando la smorzata vincente in risposta a un’altra seconda. Nel game successivo, la svizzera tira fuori il meglio per annullare i due set point, ma due solide prime croate mettono fine alla prima frazione.

Martic continua a variare altezze, velocità e rotazioni per evitare di soccombere di fronte al ritmo dell’avversaria e il doppio fallo di Belinda le consegna il game di inizio secondo set. La campionessa olimpica rimane però in scia e rientra sul 4 pari. La trentunenne di Spalato non si fa impressionare, brekka e torna avanti 6-5, in un game in cui deve solo piazzare un dritto carico dopo tre regali della n. 2 del seeding. Un altro game di risposta da par suo di Bencic ed è tie-break dove però non c’è storia: Petra si prende punti diretti con il proprio servizio e anche su quello di Belinda (due seconde fuori bersaglio).

In semifinale, Martic troverà Caroline Garcia che si è imposta 6-4 6-1 su Sara Sorribes Tormo in poco meno di un’ora e mezzo. Uscita più veloce dai blocchi, la francese si è fatta riprendere sul 3 pari ma, con il break al decimo gioco con cui si è assicurata il primo set, ha piazzato un parziale di nove giochi a due che ha messo fine alla contesa. Eguagliato dunque il risultato di un anno fa, quando al penultimo atto Caroline fu sconfitta in tre set nel derby con Clara Burel.

Grande battaglia di Domi, si arrende solo al terzo contro il trottolino. Lo spagnolo lascia un solo game al Peque. Rublev in due set su Djere, Francisco suda giusto un po’

Nessuna particolare sorpresa in questo venerdì di quarti di finale al Nordea Open di Bastad, che ha dovuto anche subire uno slittamento nel programma dovuto alla pioggia. Il match più atteso, però, non ha deluso le aspettative, dato che Sebastian Baez ha impiegato ben 2h e 51 per avere la meglio di Dominic Thiem. 6-2 6(5)-7 6-4 il punteggio finale a favore del campione dell’Estoril, che ha fornito una prestazione di altissimo livello tra solite accelerazioni e anche delicate volée e tocchi di fino, controbilanciata però da un Domi che a sprazzi ha fatto vedere cosa era stato, e soprattutto che piano piano sta iniziando a ritornare. Non ha mollato di un centimetro contro un avversario più giovane e aitante, e ha trasmesso sicurezza e il messaggio che vuole tornare, se non a quei livelli così vertiginosi, quantomeno alle pendici della montagna. Ma, per oggi, il trottolino albiceleste ha mostrato quanto anche lui sulla mattonella battuta possa divertirsi, e vincere.

IL MATCH – pessimo inizio di Thiem, che oggi trova un avversario che si esalta nello scambio ed è difficile da superare sul lungo palleggio. Infatti inizia molto bene Baez, subito profondo e pesante, e anche aiutato da qualche errore di troppo e prime mancate da parte di Thiem (40% di conversione finora), mette a segno il primo break. L’austriaco rimane in scia, ma sempre soffrendo enormemente nei suoi turni di battuta (in entrambi quelli tenuti ha salvato palle per il doppio break), e provando anche soluzioni come il serve and volley e improvvise accelerazioni per accorciare lo scambio, dove soffre enormemente la solidità e la rapidità di Baez, impeccabile anche al servizio. E infine il primo set, meritatamente, viene portato a casa del n.8 del seeding mettendo a segno un altro break, con gli ultimi due punti frutto di scambi lunghi, entrambi vinti applicando il proprio gioco. La palla di Thiem è ancora pesante, ma quella di Baez è più precisa e capace di spazientire l’austriaco, che ancora è ben lontano dalla sua forma, con tutti i limiti oggi evidenziati ancor di più.

Scende in campo decisamente meglio nel secondo parziale Thiem, appare più carico e convinto, riesce anche a spingere Baez a qualche errore in più, e si regala così tre palle break di fila. Molto bravo l’argentino a non tremare e sfruttare anche un ottimo servizio in kick per tenere lontano Domi e restare avanti nonostante da fondo ora qualcosa stia mancando. E infatti si manifestano i problemi con forza subito dopo: nel quinto game Baez, dopo aver sprecato una ghiotta occasione in precedenza, subisce il primo break della sua partita, dando però una grossa mano all’austriaco nell’ottenerlo, quasi mancando il timing sulla palla a volte, con un piccolo passaggio a vuoto. Ma Thiem non mantiene il livello, e anche a causa di un po’ di sfortuna subito subisce il contro-break, dato che l’argentino azzera tutto e riprende il controllo, tornando a spingere come sa. Sul dritto c’è un solco oggi, che accentua spesso Baez, e lo conduce anche a match point, dove però è bravo a Thiem a reagire e cercare di prolungare la partita; almeno il coraggio e la mentalità sembrano essere stati ritrovati. E proprio così, di grinta e di voglia, Domi va a forzare il terzo set, vincendo l’equilibrato e duro tie-break del secondo 7 punti a 5, riuscendo a tenere bene lo scambio lungo, senza fretta e quasi aspettando l’errore dell’avversario in cerca del colpo che rompesse l’equilibrio.

Vintage Thiem 👏@domithiem @NordeaOpen pic.twitter.com/M0B5rwB84X

Il livello nel terzo set, sull’onda lunga del finale di secondo, è più alto, con scambi sempre più lunghi e duri. Thiem è costretto subito ad annullare due palle break in apertura, entrambe con gran forza e giocando bene da fondo, dove ora regge l’impeto di Baez, che dovrebbe cercare qualche attacco in più. Ma, anche temporeggiando e risultando costante, le cose si mettono bene per il n.8 del seeding, che approfittando di qualche errore dell’avversario nel quinto game strappa il servizio anche in questo terzo set. L’ottavo gioco potrebbe rivelarsi la svolta del match, con un’accelerata di Thiem, che di istinto prova il tutto per tutto e ha due palle break, entrambe però annullate da un Baez che davvero oggi, salvo qualche sbavatura qua e là dovuta a eccessi di foga e di fretta, ha disputato una partita da incorniciare, non disdegnando spesso e volentieri una delicata palla corta di rovescio che ha portato buoni frutti. Ma alla fine non è né un vincente poderoso di dritto né una dolce smorzata a dare la vittoria, dopo quasi 3 ore, all’argentino, bensì un altro errore di lunghezza di Thiem, che quasi getta questa risposta. Ma, almeno, è tornato a giocare una partita lunga, combattuta, mostrando un buon livello e non mollando. Dall’altra parte un gran Baez, che dopo questa brillante prestazione non può temere Andrey Rublev, n.2 del seeding, che è stato impegnato da Laslo Djere per oltre un’ora mezzo prima di imporsi 7-5 6-4. Dopo lo scambio di break in apertura, Rublev allunga 6-5 dopo il doppio fallo serbo sulla palla game e chiude il set in battuta senza problemi. Li avrà invece al momento di servire per il match dopo il break che lo ha mandato avanti al settimo gioco aperto da due doppi falli di Djere. In ogni caso, annullate 4 palle break, Rublev trasforma il terzo match point.

AN EPIC BATTLE! 💪@sebaabaez7 beats Dominic Thiem 6-2, 6-7, 6-4 to reach the semi-finals of Bastad!@NordeaOpen | #NordeaOpen pic.twitter.com/BCYNiLqalQ

E così la sorpresa di giornata, quantomeno per il punteggio, è la devastante vittoria di Pablo Carreno Busta contro Diego Schwartzman, per 6-1 6-0. Un’ora e sette minuti per una delle peggiori sconfitte della carriera dell’argentino (non quanto l’onta subita l’anno scorso in Coppa Davis forse, ma vincere un solo game sulla superficie preferita è molto grave). L’inizio è stellare per Carreno, a fronte di uno Schwartzman non perfetto, che appare anche un po’ titubante nei movimenti e sugli spostamenti, e commette qualche errore di troppo. Nulla togliere però allo spagnolo, che comanda 5-0, per poi chiudere 6-1, un primo set controllato dall’inizio alla fine, senza neanche particolari giocate stellari o numeri da capogiro (un onesto 73% di conversione con la prima), ma gestito sapientemente e con tranquillità, sfruttando l’opacità odierna del Peque.

Poi break in avvio di secondo per Carreno, che rischia di essere decisivo, anche grazie a un tocco di fortuna; ma, a livello di pesantezza di palla, lo spagnolo sembra essere proprio di un’altra categoria quest’oggi. Raramente si è visto uno Schwartzman così in balia dell’avversario come nel match odierno contro un giocatore sì solido e costante, ma che raramente produce colpi o prestazioni che fungano da rulli compressori. Tatticamente preciso e tecnicamente ben pulito finora lo spagnolo, sempre profondo, ma l’argentino la spugna più che averla gettata, sembra non averla neanche con sé. Il secondo set infatti non è niente di più che una compilation di verticalizzazioni precise e giocate di classe dello spagnolo, mentre Schwartzman osserva impotente, e va a subire addirittura un bagel a sancire la meritata vittoria del suo avversario, che si prepara quindi al meglio per difendere il titolo ad Amburgo la prossima settimana.

On 🔥@pablocarreno91 defeats Diego Schwartzman 6-1 6-0 to advance through to the last 4️⃣ in Bastad!@NordeaOpen | #NordeaOpen pic.twitter.com/Zja2h925AA

Suo avversario in semifinale sarà un altro argentino, il giustiziere di Casper Ruud. Francisco Cerundolo, n.39 al mondo, ha vinto anch’egli il suo quarto contro Aslan Karatsev per 7-5 6-1, accusando però qualche problema in più nel primo parziale. Parte forte andando avanti 3-1, per poi farsi rimontare fino a subire il break del sorpasso e trovarsi 3-4 in favore del russo, che da lì è poi crollato del tutto: parziale di 10-2 in favore di Cerundolo fino alla fine del match, che è salito in cattedra e ha fatto valere il miglior approccio che può avere su terra. Chiude però con percentuali di servizio abbastanza basse il tennista albiceleste, che dovrà certamente alzare per dare filo da torcere al gran Carreno visto oggi. Tenterà l’assalto alla seconda finale della carriera, sempre su terra, dopo quella persa da Schwartzman a Buenos Aires 2021.

Il torneo con 25mila dollari di montepremi al via sui campi del club perugino. Presenti anche le azzurre Di Sarra e Di Giuseppe, entry list capeggiata dalla francese Ferro. Domenica al via le qualificazioni

Tutto pronto allo Junior Tennis Perugia per la seconda edizione dell’ITF F.B.M Tennis Tournament ‘Memorial Poppy Vinti’, torneo internazionale con 25mila dollari di montepremi. Domenica prime partite per il tabellone di qualificazione, la macchina organizzativa coordinata dai Maestri Roberto Tarpani, Andrea Grasselli, Stefano Lillacci e Francesco Vazzana sta limando gli ultimi dettagli, consapevoli dell’importanza dell’avvenimento. Una rassegna che si preannuncia di grande livello, con il tennis femminile che torna protagonista a Perugia a distanza di tanti anni dagli Internazionali d’Italia che si disputarono per ben cinque edizioni, negli anni ’80, proprio allo Junior Tennis Perugia. Circolo che, il prossimo 3 agosto, festeggerà tra l’altro i 50 anni dalla sua fondazione, ‘firmata’ allora dall’indimenticabile Rodolfo ‘Poppy’ Vinti.

Nel tardo pomeriggio di sabato 16 luglio saranno sorteggiati i tabelloni del torneo, alla presenza del supervisor ITF. Saranno diverse le tenniste azzurre presenti, tra cui la laziale Federica Di Sarra attualmente nr. 234 mondiale ed in carriera vincitrice di diversi titoli internazionali. Ci sarà anche la romana Martina Di Giuseppe capace in carriera di raggiungere anche la 149esima posizione mondiale, mentre la entry list al momento è capeggiata dalla francese Fiona Ferro, già nr. 39 al mondo e vincitrice con la nazionale transalpina della Fed Cup. La settimana del torneo sarà contraddistinta anche da numerosi eventi collaterali, con la presenza illustre dell’ungherese Andrea Temesvari, ex nr.7 mondiale e vincitrice nel 1983 proprio sui campi dello Junior, degli Internazionali d’Italia.

Comunicato Stampa Junior Tennis Perugia

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